Il nostro protagonista di oggi è Cristian Zucaro, un Lighting Designer che si è avvicinato al teatro ventenne ed ha cominciato a frequentare con regolarità questo mondo già nei primi anni novanta con il Laboratorio Teatro Settimo e lì, grazie a politiche
culturali molto differenti dalle attuali, ha potuto formarsi professionalmente nei diversi ruoli del teatro. Da lì ha poco è cominciata la sua avventura in questo settore e ben presto anche Cristian, come molti, ha incontrato il mondo ETC. Ascoltiamo
però dai suoi racconti un po' di storia della sua carriera...
“Con il Laboratorio Teatro Settimo è nata la passione
sulle luci nello spettacolo, erano gli anni delle console manuali rigorosamente
analogiche come anche i dimmer, con gli apparecchi ad incandescenza e quelli a
scarica” racconta Cristian.
“La sensazione così materica che dava il mondo analogico nel cambiamento
degli stati luminosi e come ci si sentiva così fisicamente presenti sulla scena
attraverso il mezzo, è una cosa che mi porto dietro e che cerco di ottenere
attraverso gli strumenti che abbiamo oggi” aggiunge Cristian.
“Consentimi una riflessione per spiegare meglio questo
concetto che, credo e spero, possa essere importante e stimolante per i giovani
Lighting Designer… Ad oggi abbiamo decisamente molte più possibilità con
apparecchi intelligenti e console luci che possono fare cose incredibili se
rapportate a quelle di una trentina di anni fa e, nonostante tutti i vantaggi,
forse qualche cosa doveva andare persa e mi riferisco al modo di vivere lo
spettacolo” continua Cristian.
“Una volta chi stava "al regolatore delle luci”
agiva in maniera più corale con tutto ciò che in quello stesso istante andava
in scena. Oggi il fatto di programmare ogni più piccola o grande variazione su
ogni singolo apparecchio è altrettanto eccitante ma finita la programmazione,
quando sei in scena col pubblico in sala, il lavoro è pressoché finito. E’
altrettanto vero però che console come Eos semplificano enormemente il lavoro e
mettono al sicuro lo spettacolo serata dopo serata”. Parlando di Eos e prodotti ETC in generale abbiamo poi chiesto a Cristian se ricordasse quando è venuto il primo contatto con ETC e, manco a dirlo, uno dei primi fari usati è stato l’onnipresente
sagomatore Source Four…
“Non ricordo con precisione quale e quando sia stato il
primo prodotto su cui ho messo mano ma di certo ricordo bene quando i
sagomatori Source Four hanno giustamente invaso il mercato con le loro
dimensioni, pesi e wattaggio ridotti e con la resa luminosa di apparecchi molto
più grandi; fu una rivoluzione”.
Uno degli ultimo spettacoli in cui Cristian ha lavorato come Lighting Designer è il Rusalka alla Scala di Milano. Abbiamo chiesto qualche dettaglio sullo show e sul suo lavoro…
“Di Rusalka ho realizzato il disegno luci, ha debuttato
lo scorso anno nel cartellone della stagione 2023. Con la regista Emma Dante
lavoriamo in sintonia e mi lascia molta libertà. La storia è quella della
Sirenetta, la contrapposizione tra il mondo umano e quello della natura. Gli
ambienti e le suggestioni sono dunque acquatiche marine paludose, boschive. I
personaggi umani con principi, re e cacciatori, quelli della natura con lo
spirito delle acque le ninfe e la strega, grande spazio a suggestioni fiabesche
e immaginifiche” racconta Cristian.
Anche se negli ultimi anni non lavora
più direttamente alla console, dedicandosi al disegno luci, Cristian non ha dimenticato il mondo ETC, in particolare Eos e quando può “schiaccia ancora qualche bottone”. Inoltre saper usare la console agevola molto il dialogo con i collaboratori
e i tecnici con i quali si interfaccia.
“Nel teatro d’opera ci sono i “cabinisti” che gestiscono
la console e che spesso si trova su un palchetto o una stanza lontana dalla
posizione a centro sala dove stiamo noi. Pensa che alla Scala di Milano per
esempio, dove usano Eos, le console si trovano in una stanzetta che ancora
adesso non ho capito bene dove si trovi!”
Conoscere il funzionamento di questo strumento però mi è molto utile nel
momento in cui devo dare indicazioni all’operatore ed in certe situazioni posso
addirittura comunicare con la sintassi di Eos, un po’ come fosse linguaggio
specifico!”, continua Cristian.
“Prima dell’arrivo del sistema Eos, usavo le console
precedenti sempre di ETC ma quando ho messo le mani su una Eos posso dire di
averla amata da subito proprio perché ETC, pur sviluppando sempre le sue
console, è quella che ha mantenuto e forse anche ampliato una filosofia di
utilizzo specifica per il teatro, la danza e l’opera, non a caso è una della
più utilizzata ed io stesso continuo a richiederla per tutti i miei lavori”.
Come ultima curiosità generale abbiamo poi domandato al protagonista di oggi quali fossero le differenzi sostanziali tra lavorare in Italia e un Paese come la Francia, dove Cristian lavora altrettanto spesso….
“Le dotazioni tecniche
nelle produzioni di livello sono più o meno sempre le stesse ed allineate, una
grande differenza invece c’è a livello del mondo tecnico. Per esempio in
Francia il tecnico dello spettacolo è riconosciuto da chiunque come una professione
mentre in Italia ci sono ancora difficoltà ed ora mi pare che anche il governo
avvalori questo oblio sul mondo della cultura e dello spettacolo, realizzando
politiche che ne delegittimano la professionalità…”, conclude Cristian.