Luca Serafini, nato a Bologna nell’86, ha iniziato il suo percorso professionale sul palco, come attore, ma fin da subito subisce il fascino di tutto il mondo del “dietro le quinte”, tanto che poco dopo comincia le sue prime esperienze come aiutante tecnico negli spettacoli in cui lui stesso recitava. Così parte la sua avventura che lo porterà a seguire moltissimi spettacoli prestigiosi in Italia e in Europa.
“Ho iniziato così, quando facevo spettacoli come attore invece di arrivare al pomeriggio andavo la mattina e seguivo il tecnico di compagnia nel montaggio. Mi è piaciuto subito, ho capito che poteva esserci un futuro, continuando a formarmi, studiando, facendo”.
“Per un po’ ho mantenuto le due carriere, sopra e davanti al palco, parallele, poi la luce ha vinto”. Afferma Luca.
Come ormai decine di tecnici che abbiamo intervistato negli anni ci hanno raccontato anche Luca, nel suo girovagare di tecnico, si è imbattuto presto in qualche prodotto ETC e, nel suo caso, il primo contatto è stato con SmartFade.
“La mia prima esperienza è stata con la SmartFade: una console che, credo, tutti abbiamo nel cuore. Semplice, intuitiva, affidabile e comunque in grado di fare cose più elaborate rispetto alla concorrenza dell'epoca. Mi ricordo la scoperta di poter programmare dei chase ed azionarli con un fader, per uno che aveva appena iniziato ed era abituato al metodo “amanuense” sembrava fantascienza”, racconta Luca.
Un altro momento importante è stato nel 2018 quando Paolo Tizianel, che seguiva Marco D’Agostin, propose a Luca una sostituzione per alcune date. “Paolo mi parlò per la prima volta di ETCnomad, aveva lo show già tutto registrato, comodissimo, su computer. Fu un’altra rivoluzione per me. Imparare solo un linguaggio, risparmiare il tempo della programmazione e concentrarsi sui dettagli. Da quel momento non sono più tornato indietro”.
L’ultimo spettacolo che vede Luca Serafini alla console - e che sarà oggetto del nostro approfondimento di oggi - si intitola “Grand Jeté” di Silvia Gribaudi, uno spettacolo che ha debuttato a giugno e che ha toccato tappe importanti come la Biennale Danza di Lione e Torino Danza.
“Mi sono occupato della creazione del disegno luci ed ora mi occupo della direzione tecnica e della realizzazione ed esecuzione dello spettacolo in tour. Ho avuto grande libertà e tanto ascolto da parte di Silvia e poi nelle ultime fasi di lavoro la preziosa consulenza di Leonardo Benetollo, grande conoscitore e utilizzatore di ETC, per ottimizzare e semplificare il più possibile la programmazione in funzione della tournée. Lo scambio continua ancora e continuerà finché lo spettacolo avrà vita, la parola d’ordine è sempre lavorare di precisione, divertendosi”, racconta Luca.
Abbiamo poi chiesto a Luca di raccontarci qualche dettaglio tecnico e, in particolar modo, come usa la console ed in generale gli strumenti ETC in fase di programmazione e durante lo show.
Nel suo racconto è stato molto interessante scoprire come Luca, come molti altri, faccia spesso riferimento ai tutorial ed i video tecnici in genere sui nostri canali YouTube, uno strumento ormai irrinunciabile ed impensabile fino a qualche anno fa…
“Si tratta di uno spettacolo con una scheda tecnica importante, ci sono una novantina di pezzi, di cui la metà a terra, quasi tutto a incandescenza, è pensato per grandi palchi ed in scena ci sono 10 performer (la MM Contemporary Dance Company) e Silvia Gribaudi. Siamo partiti con alcune idee molto chiare e tantissima voglia (e soprattutto la possibilità, in termini di mezzi e tempo) di sperimentare. La creazione l’ho fatta con una Element che era residente in teatro, è stato fondamentale avere una console ETC, se non ci fosse stata l’avrei richiesta o avrei creato con ETCnomad. Con Silvia il lavoro è sempre in mutamento, si può improvvisare, correggere, provare e poi tornare indietro. Per farlo senza impazzire o perdere pezzi devi avere uno strumento che conosci bene ed i prodotti di ETC ti consentono di arrivare all’effetto che desideri con rapidità ed intuitività. Mi è capitato un paio di volte di voler ottenere un effetto o voler fare qualcosa senza sapere come farlo e tra i tutorial che trovi su YouTube, la favolosa chat di assistenza su Whatsapp e i tentativi “logici” che puoi fare, arrivare al risultato è facile”.
Luca è da anni residente a Bruxelles e, per motivi di lavoro, deve spesso viaggiare all’estero e, proprio per questo motivo, si è costruito un set up leggero, compatto e nello stesso tempo potente, che possa seguirlo ovunque per i suoi lavori.
“Lavorando principalmente con la danza (e vivendo a Bruxelles) mi trovo il 90% delle volte a viaggiare in aereo. A volte (e spero sempre più spesso) la console residente in teatro è una ETC ma, per le volte in cui non ne ho a disposizione una, ho dovuto studiare una configurazione, che si è implementata nel corso del tempo grazie a preziosi consigli ed esperimenti. Un set up che fosse completo ma allo stesso tempo facilmente trasportabile, in un trolley da cabina per intenderci”, spiega Luca.
Ecco come compone la sua postazione di lavoro!
“Quando il mio assetto è al completo ho due laptop, uno con ETCnomad ed uno con QLab per musiche ed eventualmente video, in dialogo tra loro tramite un router che si scambiano informazioni in OSC in modo da far partire diverse cue con un solo comando. Uso poi una Korg Nanokontrol2 per avere a disposizione qualche fader e pulsanti Macro, poi ho un fantastico Lighthack assemblato e programmato apposta per Eos da Leonardo Benetollo che è fondamentale specialmente se lavori con i motorizzati, perché hai due wheels ed una serie molto completa di parametri tra cui puoi muoverti. Non ultimo le due App iRFR e MyETC: Photometrics che sono eccezionali e che uso per adesso da smartphone anche se il prossimo passo sarà prendere un iPad. L’ultimo aggiornamento è stato un piccolo stream deck che è diventato essenziale per me. In buona pratica, potendo assegnare ad ogni pulsante un comando differente, ho ricreato, dividendola in più pagine, la tastiera della console fisica. Quindi a seconda se io stia facendo patch o correzioni o creazione da zero oppure lo show uso una pagina diversa che mi sono customizzato ed ho i comandi che più spesso utilizzo lì a portata di mano, senza bisogno di short cut o di aprire la pagina virtual keyboard”, conclude Luca.
Un altro esempio di come l’inventiva e la conoscenza tecnica delle macchine, unitamente all’affidabilità ed alla flessibilità dei prodotti ETC possono diventare essenziali nel lavoro del Lighting Designer…
Come al solito, alla fine della nostra intervista, abbiamo chiesto anche a Luca Serafini che cosa realmente trovasse in sostituibile del mondo ETC e perché alcune features fanno realmente fare la differenza.
“L’ordine e la pulizia grafica sono per me una delle cose irrinunciabili ed è ciò che ritrovo nelle console e nel software ETC! Sembra una sciocchezza ma trovare le informazioni che cerchi alla prima occhiata è fondamentale. A lato pratico poi sia il “recall from” ed il “copy to” sono usatissimi mentre programmo. Un’ultima considerazione devo riservarla ad Augment3d un software potentissimo che praticamente non sto ancora usando perché devo approfondirne lo studio, ma ho visto cosa può fare e mi sembra uno strumento davvero da giro di boa, infatti è di sicuro la prossima cosa su cui mi concentrerò!”, conclude Luca.