Leonardo
Benetollo è un Lighting
Designer e socio titolare di Pro Service snc, ditta specializzata negli
allestimenti tecnici nel mondo di danza e teatro.
La sua carriera è
da sempre legata a doppio filo a questo settore specifico e la sua esperienza
negli spettacoli di danza ne fa uno dei professionisti per preparati e
ricercati su piazza.
Leonardo è da sempre legato al mondo ETC e il suo primo contatto con questo
marchio di mixer luci è avvenuto nel 2009 per poi continuare, con aggiornamenti
ed upgrade, negli anni.
Il suo attuale
sistema è un concentrato di potenza e praticità, un set up con alcune parti “autocostruite”
e sviluppato intorno al potente software Eos grazie al supporto della piattaforma open source Lighthack…
ETC: bentrovato Leonardo, da dove parte la tua
storia con le console ETC?
Leonardo
Benetollo: il mio primo
approccio al mondo ETC, con Ion per la precisione, è avvenuto nel 2009.
In quel periodo
seguivo come referente tecnico un festival di danza internazionale a Piacenza e
le compagnie che venivano dall’estero chiedevano molto spesso console
ETC, strumenti che fino ad allora non conoscevo così bene.
Quindi,
inizialmente, ho chiesto al mio referente di zona, la Decima di Padova, di
darmi una console in prova per qualche giorno così da prendere un po’ di “confidenza”
con lo strumento, salvo poi decidere subito dopo di acquistare la mia prima
vera console ETC, una Ion primo modello.
ETC: cosa ti colpì in particolare, tanto da
decidere di acquistarne una quasi subito?
Leonardo
Benetollo: la semplicità
con cui riuscivo a muovermi e padroneggiare ogni fase degli spettacoli che
seguivo, un genere di show in cui devi operare con grande velocità e
precisione, assecondando in ogni momento le esigenze di scaletta.
Oggi uso Eos e
sono ancora convinto che sia la scelta migliore.
Credo che sia una sorta di propensione che ha ETC al mondo della danza e del
teatro che rende le console così performanti ed efficaci. Ho scoperto poi nel
tempo che queste console sono sviluppate da persone che sono completamente
dentro al mondo del teatro e della danza e proprio per questo comprendono perfettamente
esigenze e priorità.
ETC: poi è arrivato il sistema ETCnomad un
sistema che hai saputo sfruttare e spremere in maniera molto creativa. Vuoi
raccontarci cosa hai
architettato?
Leonardo
Benetollo: ok, devo però
fare una premessa doverosa, anche perché, quando posso, uso sempre ben
volentieri le console “fisiche” Eos e Ion.
Oltre alla mia
attività di proprietario di service ho seguito spesso come Lighting Designer
diverse tournée a livello Europeo e non solo e, come capita spesso, non sempre
era disponibile su piazza il materiale da me richiesto.
Ho deciso quindi
di aggirare il problema, almeno per quanto riguardo lo strumento per me
essenziale, la console luci, configurando e allestendo un sistema ETCnomad in
tutto e per tutto equiparabile ad una console fisica.
Di base ho
allestito un sistema con un'interfaccia ed un computer sufficientemente potente
ed affidabile per far girare ETCnomad.
ETC: descrivici meglio il tuo set-up da viaggio. Sappiamo che ti sei
letteralmente autocostruito alcune parti…
Leonardo
Benetollo: quando ho
deciso di assemblare un sistema ETCnomad mi sono subito imposto un limite in
fatto di pesi e dimensioni e, molto pragmaticamente, tutto l’equipaggiamento
doveva rispettare le norme di un comune bagaglio a mano delle principali
compagnie aeree. Questo mi permette di avere il mio zaino sempre con me,
riducendo moltissimo i rischi di perdita bagaglio, mancate consegne etc…
Entrando nei
particolari ad oggi ho un interfaccia hardware USB/MIDI, un computer ASUS con
un doppio touch screen, un controller MIDI della Korg, modello NanoKONTROL ed
un hardware da me costruito.
Per avere un
terzo monitor poi uso un iPad connesso tramite una semplice APP chiamata Duet.
Detto ciò, l’unico
problema che avevo nella pratica era la totale assenza di wheel (controlli
rotativi), indispensabili per controllare i fari motorizzati.
Anche in questo
caso ETC è stata provvidenziale poiché mette a disposizione un progetto
interessantissimo, completamente Open Source, che si chiama Lighthack e che
tramite una scheda elettronica Arduino ed un po’
di abilità ti permette di
costruire e quindi utilizzare un hardware su misura.
La parte dei
controlli vera e propria l’ho progettata io stesso e poi stampata con
una stampante 3D, cominciando dal case fino ad i controlli rotativi, per poi
programmare il tutto tramite Lighthack.
Credo che solo
ETC Eos permetta di fare questo, da quel che ne so le altre console obbligano
ad usare hardware proprietario.
C’è anche una
community legata a Lighthack, in luogo molto creativo e dove ci si scambia
informazioni interessanti con colleghi da tutto il mondo.
ETC: Leonardo, cosa stai facendo al momento?
Leonardo
Benetollo: sono in giro
da qualche mese con uno spettacolo di danza chiamato Grace e che toccherà
prossimamente la quasi totalità dell’Europa per poi arrivare fino in Cina ed
altre diverse piazza in oriente.
ETC: hai notato qualche cosa di “nuovo” in
giro per i teatri di mezzo mondo?
Leonardo Benetollo: quello che ho notato in questo ultimo periodo,
soprattutto nei teatri dell’Est Europa, è un cambio epocale di
materiale da incandescenza a LED, che ormai sta soppiantando quasi del tutto i “vecchi”
prodotti.
Ecco, questo è un
altro tipico caso cui il software di Eos fa veramente la differenza, in quanto
la gestione delle fixture e del colore è estremamente semplice e sempre
veritiera: posso passare da una fixture ad un’altra ottenendo sempre il risultato voluto
in termini di luce e colore, risparmiando moltissimo tempo.