Francesca
Tagliabue è una giovane
Lighting Designer che, nel giro di poco tempo, è riuscita a ritagliarsi un
ruolo importante in festival e produzioni italiane ed internazionali.
Pensare che, come
lei stessa ci ha raccontato, ha da poco scoperto il mondo della programmazione
e il suo incontro con ETC è avvenuto appena due anni fa…
“Quello con
ETC è stato inizialmente un incontro breve ma significativo,” racconta
Francesca. "Durante il mio primo anno come elettricista al Rossini Opera
Festival nel 2019, ho gettato uno sguardo alla console 'Gio @5', la consolle
residente che veniva utilizzata da tutti i tecnici che si avvicendavano al
festival ma che io, in quella occasione, non ho neppure sfiorato.” Questo incontro iniziale ha però gettato
le basi per il suo futuro interessamento al mondo ETC.
Tuttavia, è stato
solo due anni dopo che Francesca ha iniziato a immergersi in modo più
approfondito nel sistema Eos.
"Grazie
ai workbook e ai tutorial specifici, ho ampliato le mie conoscenze, anche se
non ho un approccio molto 'nerd' e preferisco apprendere le cose quando ne ho
bisogno,” afferma. Nel
giro di poco tempo però la sua crescita professionale ha subito una svolta
importante, passando dal ruolo di “elettricista generica” al ruolo di
programmatrice al Rossini Opera Festival, proprio il festival dove aveva
iniziato nel 2019 e dove ha cominciato a lavorare ed a sfruttare appieno le
potenzialità di ETC ed Eos.
Francesca da qui
in poi ha avuto l'opportunità di sperimentare le potenzialità di Eos in
contesti diversi e affascinanti sia in Italia, sia all’estero ed uno dei lavori
più prestigiosi ed interessanti è stato certamente quello al Wexford
Festival Opera in Irlanda dove ha seguito quattro spettacoli con differenti
team artistici.
"La sfida
maggiore consisteva nell'adattarsi ad un ambiente teatrale straniero e
programmare luci in base a diverse convenzioni,” esordisce Francesca.
“Mi sono
dovuta interfacciare con un mondo teatrale diverso da quello italiano, basti
notare come i riferimenti del palcoscenico e delle piante luci siano al
contrario rispetto ai nostri. Superato l’ostacolo linguistico tra me, la
lighting designer americana e il team irlandese, la programmazione è avvenuta
in maniera abbastanza scorrevole. Quest’anno ho il piacere di lavorare nello
stesso festival e mi sento decisamente meno acerba nell’ uso della stessa
console.”
Francesca ci ha
poi parlato del suo approccio alla programmazione, soprattutto prendendo in
esame le esperienze al Festival di Pesaro e al festival in Irlanda.
“Partiamo dal
presupposto che sono due mondi completamente diversi. Al Rossini Opera Festival
lavoro in un palcoscenico costruito all’interno di un palazzetto dello sport
(la Vitrifrigo Arena), mentre al Wexford Festival Opera sono in un vero e
proprio teatro e di conseguenza anche gli impianti luci sono molto differenti,
sia per quantità che per tipologia dei proiettori utilizzati. Detto ciò, il mio
approccio alla programmazione rimane sempre più o meno lo stesso: inizialmente
carico il mio showfile di base che ogni volta viene implementato. Da questo poi
partono le modifiche soprattutto di macro e magic sheet fatte ad hoc per lo
spettacolo che sto programmando. Nel caso di Wexford, dove mi occupo di tutte e
quattro le produzioni, creo quattro diversi showfile per avere ben separati i
vari preset e cue list e soprattutto per evitare errori di sovrapposizione tra
i diversi spettacoli. In questo caso trovo fondamentale l’Advanced Merge perché
posso attingere ad un file se mi servono delle cose in particolare, dalla patch
agli effetti,” racconta
Francesca.
In tutto questo,
come per ogni programmatore, la costruzione di un set up ideale ed efficiente è
un passaggio di importanza estrema.
“Il mio set up
ideale è composto da Gio @5 in posizione centrale, lateralmente due ulteriori
monitor (meglio se touchscreen in quanto velocizzano il lavoro di registrazione
dei preset, delle color palette o dei gruppi tramite la tab di direct select).
Il mio obiettivo principale è avere il più possibile sotto controllo ciò che
accade in scena e per farlo gli schermi esterni sono fondamentali perché mi
permettono di avere contemporaneamente diversi tab aperti. Quest’anno al ROF a
questo set up basico si è aggiunta una faderwing che si è rivelata comoda
durante gli spettacoli soprattutto per dei piccoli effetti,” specifica.
Francesca
continua raccontandoci un'esperienza speciale con Eos a cui è molto legata e
che fa capire meglio come la console ETC possa essere realmente risolutiva in
alcune situazione apparentemente critiche…
"Durante
la produzione dell'opera 'Lalla-Roukh' al Wexford Opera Festival, ho dovuto
creare, sotto precisa richiesta del LD, un'atmosfera magica e fiabesca con le
luci,” racconta. “Avendo a disposizione purtroppo solo poco tempo per la
programmazione, la vera sfida è stata creare effetti sulla tab in maniera
rapida ed intuitiva. Ho trovato particolarmente stimolante lavorare con un muro
pieno di lucine di fibra ottica (che avrebbero rappresentato le stelle) e
creare una fixture completamente nuova per riuscire a regolarne l’intensità, la
velocità e la distribuzione dello scintillio,” conclude.